Books wanted for our men in camp and over there take your gifts to the public library
Durante la prima guerra mondiale, una frase pubblicitaria divenne famosa per invogliare i cittadini americani a donare libri per i soldati impegnati sul fronte di guerra. La frase, "Books wanted for our men in camp and over there take your gifts to the public library", divenne un vero e proprio invito alla solidarietà.
In un'epoca in cui le comunicazioni erano limitate e l'intrattenimento scarseggiava, la lettura di un buon libro poteva essere un momento di distrazione per i soldati che affrontavano le difficoltà della guerra. La campagna pubblicitaria invitava dunque la popolazione a donare libri alle biblioteche pubbliche, perché venissero poi distribuiti tra le truppe.
L'invito fu accolto con grande entusiasmo, e i cittadini americani risposero alla chiamata con una generosità senza precedenti. Biblioteche di ogni città divennero punti di raccolta per i libri, che venivano poi inviati ai soldati in prima linea.
L'iniziativa rappresentò un importante gesto di sostegno morale per i soldati impegnati nella guerra, dimostrando la solidarietà e l'attenzione della società nei loro confronti. Ma rappresentò anche un'opportunità per la popolazione di contribuire concretamente all'effort bellico, mettendo a disposizione delle truppe uno strumento prezioso per il tempo libero e la formazione culturale.
In un periodo di profondo cambiamento e di grandi sacrifici, la campagna pubblicitaria "Books wanted for our men in camp and over there take your gifts to the public library" rappresentò un momento di unione e di condivisione tra la popolazione e i soldati impegnati nella guerra. Una testimonianza di come la cultura possa essere uno strumento di solidarietà e di supporto reciproco, anche in momenti difficili.